After That Battle

[ camera tokugawa ] ken and jamie

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    Ken non era una persona divertente e con la quale si poteva passare una bella serata all’insegna dei festeggiamenti, assolutamente no. L’anima della festa era Jamie e probabilmente lo sarebbe stato sempre: pronto a fare qualsiasi cosa pur di intrattenere le altre persone e spassarsela.
    Nonostante ciò, il mago aveva delle possibilità: non era una causa completamente persa e l’inizio della festa organizzata da Alaric ne era la prova clamorosa. A Ken serviva solo una piccola spintarella nella giusta direzione e Jamie, da bravo partecipante a feste, non poteva di certo abbandonarlo a se stesso. No, no. Si sarebbe preso cura del maghetto oltre ad assicurarsi che lo avrebbe fatto divertire. Ovviamente quel piccolo piano che si era creato nella mente del licantropo era ancora incompleto ma questo non avrebbe di certo fermato Jamie: avrebbe cavalcato l’onda e si sarebbe portato Ken dietro a qualche festa per farlo muovere. Un pò di alcool, qualcosa in più e della buona musica avrebbero dovuto essere abbastanza e se non lo fossero stati Jamie sarebbe intervenuto personalmente trascinando il mago nel bel mezzo della pista da ballo.
    Lo sei solo quando bevi. Come all’inizio della festa. Lì si che eri divertente. lo corresse, sottolineando che il drink che aveva bevuto era stato l’unica cosa che gli aveva consentito di divertirsi un pò. Oh andiamo è stato divertente. Abbiamo scoperto un sacco di cose interessanti, no? Per esempio di piacciono i miei capelli e poi lo hai detto tu che sono. adorabile sottolineò Jamie, ricordando le parole che Ken gli aveva rivolto quando si era ubriacata con un solo bicchiere di chissà cosa. Lo sai che non sono proprietà privata vero? Se ti piacciono tanto puoi toccarli! pronunciò dopo, avvicinandosi a Ken, scherzando nuovamente sulle parole che il mago aveva pronunciato quelle che sembravano essere ore prima.
    Quando la conversazione si spostò sui capi d’abbigliamento, Jamie si sentì incredibilmente offeso quando gli venne detto che non aveva il minimo stile, eppure chi aveva vinto il premio per migliore maschera? Di certo non chi faceva bibidi bobidi bu. Cos’è, non apprezzi le trasparenze? chiese, indicando la magia che indossava. Era ovviamente sporca di sangue di Ken, ma si poteva benissimo notare alcune parti di tessuto quasi trasparente. Chi mai si perderebbe cotanta bellezza? pronunciò poi, continuando sulla linea scherzosa che quella conversazione aveva preso.

    Jamie non si era neanche accordo di essersi addormentato. Aveva chiuso gli occhi per riposare giusto qualche minuto invece era finito per dormire come un sacco. Effettivamente era rimasto sveglio parecchie ore e dopo gli eventi della giornata precedente la stanchezza gli era caduta addosso come un macigno.
    Si rigirò nel letto, ed il suo braccio andò a finire nel posto dove sarebbe dovuto essere Ken. Quando la sua mano avvertì che non vi era nessuno, Jamie immediatamente aprì gli occhi per constatare dove fosse il mago. Si guardò attorno e portò una mano sulla sua fronte: si era alzato di scatto a la testa aveva incominciato a girargli.
    Scese lentamente dal letto, appoggiandosi alla parete mentre si allontanava dalla zona del letto, per evitare di cadere come una pera siccome era ancora mezzo addormentato. Vide Ken intento a togliersi le bende e gli si avvicinò. Hai qualcosa da mangiare? chiese, al mago, sperando che in quella stanza vi fosse del cibo. Probabilmente dopo essersi assicurato che non c’era pericolo di morte per Ken, si sarebbe tolto dalle scatole ed avrebbe buttato via i suoi capi bianchi, ormai rossi di sangue. Difficilmente sarebbero venuti puliti quindi avrebbe fatto prima a gettare via tutto e non pensarci più.
    Come vanno le ferite? chiese, andandosi a sedere sulla prima sedia che trovò in giro, sbattendo la testa sul tavolo, chiudendo gli occhi e rimanendo in quella posizione. Era ancora parecchio stanco nonostante si fosse riposato e la sua testa non era proprio di molto aiuto: gli faceva ancora male e girava un pò. Lentamente si alzò dalla sedia e raccolse la sua giacca da terra, quasi schiantandosi a terra dopo aver inciampato in qualcosa, avviandosi successivamente verso la porta. Beh, ci sentiamo per quella serata. disse, appoggiando la sua mano sulla maniglia, accennando un saluto con quella libera.
    I think we're alone now
    JAMIE SEBASTIAN WINTHROP [ sheet ]
    licantropo - prof introduzione alla licantropia - 30
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    Lo sei solo quando bevi. Come all'inizio della festa, lì si che eri divertente. Ken spostò il capo verso quello di Jamie e scuotendolo piano si affrettò a rispondere, facendo cadere, in un colpo solo, tutte le sue sicurezze. - Non ero ubriaco... non mi ubriaco per un goccetto, io. evidenziò e precisò infine, mettendo in luce una sentenza a suo parere adatta - invece - all'interlocutore che sedeva al suo fianco. - Quei ragazzi han fatto un'incantesimo sui drink. Già... gli stessi che arrivati Kai e l'oscurità eran fuggiti a gambe levate. Gli aveva odiati ad inizio serata e continuava a farlo anche in quel momento, mentre li ricordava. Chissà se sarebbero tornati... chissà se avrebbe avuto modo di reincontrarli. In cuor suo sperava di no, non gli erano simpatici... per niente.
    Oh andiamo, è stato divertente. Ken alzò gli occhi al cielo e portandosi la mano sul volto, grattandosi pian piano la guancia destra, si permise di dissentire. - L'unico che si è divertito sei stato tu... insieme a quei coglioni che han corretto gli alcolici. asserì poi stanco.
    Avrebbe preferito evitare di ascoltare la continuazione del suo monologo, specialmente se riguardava il suo momento #nostop , ma Jamie era testardo ed era troppo senza forze.
    Lo sai che non sono proprietà privata, vero? Se ti piacciono tanto puoi toccarli! asserì infatti il professore riferendosi ai suoi capelli, che quella sera Ken aveva definito adorabili, insieme al proprietario stesso.
    Di risposta lui ridacchiò, cercando di metter da parte la realtà delle cose, ovvero quella che nonostante lui fosse "fatto", un po' di veridicità nell'affermazione data c'era. - Posso toccarli eh? Quindi mi autorizzi anche a renderti calvo? domandò stando al gioco, mentre inclinava il capo e li osservava a sua volta - Sono davvero belli ed è un vero peccato vederli lì quando potrebbero aver più fan posti in un museo apposito. terminò alzando lievemente le spalle, per poi sbuffare leggermente e zittirsi, abbandonandosi agli avvenimenti di quella notte e al sonno che lo investì esattamente dopo il professore.

    Hai qualcosa da mangiare? sobbalzò non appena si ritrovò il ragazzo dietro di sé, lo sguardo ancora mezzo addormentato, i capelli elettrizzati ed i piedi che sembravano voler rimanere piantati a terra, pur quasi non riuscendoci. Scosse leggermente il capo e continuò a togliere le fasce. - In mensa troverai sicuramente qualcosa. gli rispose, spostando lo sguardo su quello del ragazzo per circa qualche secondo per poi rivolgersi un'altra volta allo specchio. Come vanno le ferite? quasi si nascose mentre sorrideva, un po' rincuorato dal fatto che - probabilmente - un benché minimo di interesse glielo stava mostrando ancora nonostante l'alcool e la serata un po' troppo particolare di ieri sera. - Bene... credo. Grazie. aggiunse forse un po' troppo freddamente, cercando di addolcire il tono della voce senza riuscirci chiaramente.
    Beh ci sentiamo per quella serata. Ken l'osservò per pochi secondi e poi annuì, scuotendo il capo e sospirando dopo un po'. Già,
    chissà quando.

    ken tokugawa [ sheet x dress ]
    mago nero - detective privato e ladro - 05.07.2001 - 29 anni
    by psiche


    Qui chiudo ❤
     
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16 replies since 28/10/2020, 14:07   244 views
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